E se ci contagiassimo qualcos’altro, anziché il Virus? Parte II

Ho trovato il lume della ragione, e l’ho spento

“SU QUESTE COSE NON SI SCHERZA, NON STIAMO PARLANDO DI CARAMELLE, É UNA COSA SERIA, BISOGNA PENSARCI, È MOLTO GRAVE, QUI C’È BEN POCO DA RIDERE”.

Questa volta lo posso dire con cognizione di causa “sono tornata” e non solo perché vi scrivo nuovamente (Bello eh? Lo sapevo che eravate in fermento), ma anche perché scrivo sullo stesso argomento, che felicità, io che neppure ne volevo parlare. È sempre così, mai ‘na gioia.

Vabbé, ovvio che non vi riepilogheró il primo articolo sul tema, fondamentalmente perché già a scuola coi riassunti ero scarsissima, il che, naturalmente, non ti stupisce, lo so.
Non provo a sintetizzare il mio precedente post sul Coronavirus Monster perché rischio di raddoppiare il tutto e così non avrebbe più senso averlo diviso in due parti.

Ahahahah, che bella battuta che hai fatto amico mio, e così fare cose senza senso sarebbe la mia “specialità dalla casa”? In tutta risposta io, se posso difendermi, trasformarei l’espressione in “apparentemente senza senso”.

Se non hai letto il Post di circa una settimana fa, innanzitutto vergognati, poi scrolla questa pagina fino in fondo, torna indietro, leggi il precedente e torna qui.

Vai, vai, io ti aspetto qua, tranquillo. Beh, in realtà io odio aspettare e il più delle volte ti dico che si, certo che ti aspetto, ma dove vuoi che me ne vada, quando mai… poi dopo 5 minuti ricevi un messaggio da parte mia in cui spiego le mie indubbie ottime ragioni per non avere aspettato e quando tornerai, puff, non mi troverai. È così, succede anche nelle migliori famiglie.

Allora lo hai letto o no il precedente articolo? No? Che aspetti? Vai, cavolo!

Bentornato.

Del vecchio Post sono rimaste due frasi, ma sono davvero molto promettenti:

“NON STIAMO PARLANDO DI CARAMELLE”

A parte il fatto che di questi tempi di isolamento la dipendenza da zuccheri e carboidrati dilaga. Tutti a preoccuparsi di come ne usciremo economicamente, che poi non è che prima molti di noi fossero proprio messi benissimo.

Comunque dicevo, tutti a preoccuparsi di questo e di quell’altro e nessuno pensa a come questa quarantena influenzerà il nostro ritorno alla vita e al lavoro. Non so, mi immagino quel figo dell’istruttore di fitness che ti accoglie in palestra con la birra e la pancia da Homer Simpson, oppure vado ad un concerto di musica classica e il pianista suona con una mano perché ha l’altra infilata in un pacchetto di patatine…

Hey, tu là dietro, hai fatto un pensiero sconcio, ti ho beccato. Ma dai, vergognati. Ripeto, una mano sola perché l’altra è infilata in un pacco di patatine, che pensi male! Io non lo so proprio questo stare chiusi in casa che sorta di danni vi stia procurando.

Comunque immagino che ne so, di andare a teatro in cui gli attori recitano solo in scene in cui si mangiano l’impossibile e tutti gli spettatori, dico tutti, nessuno escluso, tutti si portano qualcosa da spizzicare durante lo spettacolo.

Eh, qui stiamo proprio parlando anche di caramelle!

Merda, ho appena versato il mio Té verde al gelsomino sul letto e sto ridendo come una matta, a proposito di

QUI C’È BEN POCO DA RIDERE

e come avevamo già detto, me la rido da sola.
Si, da sola, allora questa Email l’hai inviata?

Eh, se non capisci di quale Email io stia parlando è perché non hai letto il post precedente, come ti ho detto all’inizio. Sei un genio, come quando scopiazzi tutto il test allo scritto e poi dopo due giorni hai l’esame orale. Non dirmi che non l’hai mai fatto…
Io certo che no, non l’ho mai fatto, Puffa Quattrocchi era una secchiona, ovviamente, così poteva pure godere della frustrazione altrui quando prendevano un brutto voto.

Te  l’ho detto che ero Crudelia Junior, che fai, non ci hai creduto?

Comunque torniamo alle frasi che mi rivolgono in questo periodo…
Ah si, bella, questa mi piace tantissimo:

“È MOLTO GRAVE”

E qui, amico mio, qui te la sei cercata, e qui la nostra eroina lascia da parte i panni di “The Smile Queen”, e torna alle origini, hai provocato Baby Joker, mica caramelle, come direbbe l’amica mia.

Ma tu cosa vuoi da me? Sentiamo un po’.
Tu che mi continui a dire che devo aprire gli occhi su quanto sia grave questa situazione e poi stai sempre a lamentarti che sei triste.
Tu che vuoi da me?
Tu che mi dici che non devo essere ingenua, devo pensarci che le cose andranno sempre peggio, che è una tragedia e poi ti lamenti che ti senti agitato, che non riesci a dormire, quando prima di andare a letto ti guardi il bollettino, il numero di quelli non ce l’hanno fatta.
Tu che vuoi da me, definendo superficialità il mio volermi concentrare su qualcosa di positivo, poi però hai la paura che costantemente come un cane da compagnia ti sta dietro nei tuoi viaggi quotidiani tra camera da letto, cucina, bagno e salotto.

Per carità, dell’utilità della paura ne abbiamo già parlato amico mio, lo so che ci serve quella paura lì. Serve a darci le indicazioni per il viaggio, e non solo tra una stanza e l’altra, ma per il viaggio della vita, prima durante e dopo il Coronavirus.

Una delle differenze tra me e te è che io ho scelto di dare a quella paura spazio e tempo limitato e soprattutto evito di portarmela appresso quando condivido il mio tempo con qualcun’altro.
Si, si, lo so che i tuoi contatti col prossimo sono solo virtuali ma non cambia un cavolo, che sia per telefono, per Chat o Videochiamata non mi cambia nulla, è uguale, quella paura lasciala nell’armadio, in un cassetto, in cantina, dove cacchio ti pare, sta là, e chi te la ruba, la riprendi subito dopo, Dio mio!

Non c’è bisogno che la “contagi” agli altri. Ci sta che la condividi, ogni tanto, ma le due cose sono molto diverse.
Quindi quando vi dico che io “No, io non ho paura” non rompetemi le scatole. Non rende… Si può dire palle? Ohhhh, molto meglio.

Amico mio, ti voglio bene, ma non rompermi le palle con questa storia dall’avere paura.
Fantastico.

Non sono incosciente, prendo tutte le precauzioni, quelle che io ritengo corrette per proteggere me stessa e la mia famiglia. 

È proprio questo che tengo a dirti caro mio, scusa se sono stata troppo severa. È Crudelia Junior che ogni tanto salta fuori nuovamente.

Voglio dirti una cosa, e tieniti forte perché questo pensiero sarà così innovativo che sconvolgerà radicalmente la tua attuale visione del mondo, pronto?

Perché non usiamo questa quarantena per migliorarci?

Lo so, la storia del pensiero innovativo è una battuta, sarò probabilmente la ventesima persona che te lo dice oggi, ma non mi frega niente, te lo ripeto, perché detto da me, probabilmente, speriamo, fa un’altro effetto.

Perché non usiamo questa quarantena per migliorarci?

Io l’altro giorno ho fatto sia attività fisica che una torta commestibile. Ve lo dico, se esco fuori da questo casino fisicamente in forma e abile nel fare i dolci (si, sono consapevole che le due cose sembrano un pochino in contraddizione tra loro, ma ci sto lavorando) insomma se questo accade, grido al miracolo di San Gennaro. Noooo, non ritorno cristiana, non esageriamo, ho detto miracolo, non stravolgimento dell’ordine naturale delle cose.

Comunque, il messaggio che vi vuole trasmettere il Caterpillar che non ha paura e fa le battute pure sul temibile Coronavirus su-cui-non-si-scherza è:

Proviamo a venirne fuori meglio, dannazione! Proviamo a sfruttare bene questo tempo bonus che abbiamo a disposizione, lo so che sono l’ennesima sfigata che te lo dice, che l’hai letto 20000 volte su Facebook, ma proviamo a sfruttare davvero questa opportunità.

Non parlo solo di miglioramento individuale. Per quanto riguarda quello, falla ‘sta lista delle cose che hai sempre rimandato, che ti costa?
Come che cosa ci devi scrivere nella lista? E che ne so io, ognuno ha gli interessi propri, beh, io dal canto mio posso darti alcune idee:
– studiare cinese (ve l’ho detto che tutto inizia sempre da là, datemi retta, vi tornerà molto utile);
– cucinare un banchetto natalizio senza lievito e farina (ce l’hai pure tu la carenza di lievito e farina? Qui è pure la carta igienica, non fatemici pensare);
– imparare a ballare il Walzer da sola (perché anche se non vivi da sola non credo che il tuo compagno o tuo fratello si presti per questa cosa, quindi da quel punto di vista stiamo sulla stessa barca io e te, non fare la spaccona).

E comunque ce ne possono essere centinaia di idee come queste cazzate qui.
Non lo so cosa ti può interessare amico mio, fai quello che cacchio ti pare ma sient’a mme, scrivila questa lista, fammi il favore.

Però io non mi riferisco solo al migliorare se stessi, ma anche al crescere insieme agli altri. Parlo di fortificare i rapporti che abbiamo e non solo quello col compagno di sventura che sta chiuso con te tutto il giorno tra quelle quattro mura e che, naturalmente, non ci pensa proprio a ballare il Walzer con te, in pigiama in soggiorno, ti sto parlando degli affetti che ti stanno “lontano”. Che poi magari stanno a 300 metri da casa tua, ma non vi potete incontrare, niente caffè insieme. Parlo di dare il meglio di te stesso in Chat e in quelle spesso ridicole Videochiamate in 4 su WhatsApp.
Un’amica mia l’altra sera, nel bel mezzo di una conversazione ha detto: “Scusate vado in bagno, ma vi lascio qui, non vi porto”. Immagina se avesse portato tutte tre le amiche al cesso, come quando avevamo 13 anni, uno spasso, sai le risate? La prossima volta lo faccio io.

Il messaggio è, non dimenticatevi di sorridere, di divertirvi, di star bene e far sentire bene chi vi sta virtualmente “difronte”, santo Cielo!

Insomma, cerca di usare questa condizione del virus bastardo e la conseguente lontananza dalle persone per renderle più positive e più cariche di sorrisi e risate quelle conversazioni. Certo che nessuno di noi prova gioia nel vivere nel bel mezzo di una pandemia, Dio mio. Però perché non possiamo riscoprire la gioia dell’istante, quella che proviamo in quel momento, il piacere di parlare con quella persona là.
E se non lo provi, chiama qualcun’altro, per carità, non ti starai buttando via in rapporti negativi e frustranti pure ora?

Oh my God, lo stai ancora facendo, beccato in pieno!
Ok, da ora basta proprio, hai l’alibi della situazione di emergenza per dedicare il tuo tempo solo a chi pensi lo meriti, a chi ti fa star bene.

E quando chiami qualcuno, per l’amor del cielo, non fare che il 95% della vostra conversazione ruoti intorno a ‘sto schifo di virus, capito?

Infine, voglio parlare non solo di chi c’è nella tua vita, ma anche di chi non c’è ancora, o di chi c’era e poi ha preso una strada diversa.
Usa questo periodo per costruire rapporti futuri.

Lo so che sei sempre su Facebook o Instagram stile Zombie, allora usale quelle piattaforme per quello che dovrebbero essere, ovvero dei “Social Network”, usale per connetterti davvero agli altri, non per solo per vomitare parole o pensieri, per lo più negativi. O peggio per condividere Fake News, che durante una pandemia sono un’idea ottima, devo dire. Bravi, un grande applauso dalla principessa sul pisello!

Crea veri rapporti umani, comincia a sfogliare tra i tuoi contatti e invia messaggi privati alle persone che ti piacerebbe sentire e vedi cosa ne salta fuori.
In questo momento in cui le risorse economiche e pure altre risorse scarseggiano (non fatemi pensare alla carta igienica), abbiamo molto più tempo da dedicare alla risorsa più importante, gli esseri umani.
Avremo tempo per abbracci, baci e carezze, ora usiamo bene quello che ci resta, ok? Ma come, che cosa ci resta? Sei serio?

Tantissimo!

Ci restano le parole sia scritte che pronunciate, i sorrisi e persino l’ironia, perché no. Ci resta la dolcezza, la sensibilità, l’allegria, la premura, l’affetto, ci resta l’amore.

Nessuna pandemia e nient’altro ci deve portare via l’amore.

Ok, basta sdolcinerie per oggi, che poi ti abitui male.

E con tutte queste belle cose che ci restano che possiamo impegnarci a contagiare gli altri e ad essere contagiati, quando la giornata non è delle migliori.

Insegnare e imparare, sia nelle faccende pratiche che spirituali.

O se preferisci, dare e prendere.

E ridaje, ti ho visto, tu là dietro che ridi sotto i baffi. Hai fatto nuovamente un pensiero sconcio? Lo so, lo so, sei in parte giustificato per via dell’isolamento, ma ora non esagerare, va bene?

Arriverà quel momento, o tornerà, in base a come stavi messo prima, ma per ora arrangiati con quello che hai…
Comunque io ero serissima, immersa nel mio discorso profondo e tu facendo dell’ironia hai interrotto il momento solenne, ma comunque hai sorriso, e mi va bene così, ho raggiunto il mio scopo.

Così facendo, io potrei prendere da te un pochino del tuo pensiero razionale, ma proprio poco perché su di me non è che attecchisce così bene, e magari posso imparare da te a dire “Cavolo, lo sai che ho paura?”.
E io cosa posso darti in cambio vediamo… (eccolo là, dinuovo doppi sensi? Vabbé ridi che ti fa bene).
Ah si, io potrei darti un pochino della mia tendenza a sdrammatizzare, delle mie battute, dello ‘sti cazzi (per restare in tema) o della mia determinazione a voler guardare il bello, il positivo, quei famosissimi occhiali con le lenti rosa.

E siccome vedo che questa cosa del prendi e dai ti piace troppo e ti fa sorridere continuo su questa linea.

Possiamo farlo con qualsiasi cosa, questo scambio, questo contagio, sia con le tendenze che ognuno di noi ha caratterialmente, come sopra, ma anche con gli interessi, la musica o i film.

Oppure che ne so, possiamo farlo con le Serie TV, ad esempio potemmo scambiare il tuo Stranger Things con il mio Sex Education…no, no, no, scordatelo, forse, e dico forse, quando finisce questa cavolo di pandemia, ma ora non ci penso proprio.

A proposito di Serie TV, ne usciremo migliori dal Coronavirus non vuol dire con 8 gradi di miopia, l’aspetto dell’omino Michelin e la parte creativa della mente atrofizzata, quindi smettila con le maratone Netflix e la Play Station o i giochini idioti sul cellulare e dedicati a qualcos’altro. Cosa? Prendi una cosa dalla tua lista. Ah, non l’hai ancora fatta la lista?
Ecco, adesso hai qualcosa da fare.

E concludo con l’ultima frase:

“BISOGNA PENSARCI”.

Ti rispondo con una citazione tratta dalla canzone che troverai alla fine del post, io mi sono già dilungata abbastanza, come sempre.

Io ho voluto strappare alle cose
Solo il senso che mi fa star bene
E ho lasciato i dettagli più tristi a marcire nel buio da dimenticare
E oggi credo sia un giorno migliore
Se permetto a quel sole di entrare
Anche un raggio potrebbe bastare a splendere forte per tutta la notte
Lo conserverò bene per tutta la notte
Lo conserverò bene per tutta la notte
E domani sarà un giorno migliore E mi basta

Bene, amico mio, anche questa volta è stato un piacere parlare con te, o per meglio dire, a te. Ti saluto dalla mia quarantena, si si, stai tranquillo, io non le trascuro le implicazioni negative di questa pandemia ma tu, che fai, ci vieni a sorridere con me?

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