E SE MAGARI TI PIACE?

Io me lo sentivo che il piede giusto oggi era l’altro.

“TU PROVACI SEMPRE A FARE UN PASSO PER USCIRE DALLA TUA COMFORT ZONE, SE NON TI TROVI A TUO AGIO NON LO FAI PIÙ, MA SE MAGARI TI PIACE?”

Rieccola.
Una mia amica una volta mi disse: “Tu sei come i cornuti, che ci pensano sempre”. Aveva ragione.
In questo frangente, per esempio, mi capita ogni volta che non scrivo per un po’ di tempo. Beh, in quel periodo continuo a pensare che magari potrei scrivere un Post ma poi, alla fine, se non mi va, non lo faccio lo stesso. Tipisch, tipico, come dicono i tedeschi.

Questa volta però è trascorso davvero tanto tempo, che fine aveva fatto The Smile Queen?
Vi avevo accennato che probabilmente avrei dovuto appoggiare lo scettro del sorriso per un po’. La principessa sul pisello non ha abbandonato lo scettro manco per idea e so che questo non vi stupisce.
Il fatto è che non era il momento giusto per scrivere, ero in pausa, in letargo emotivo, in modalità Stand-by dei sentimenti, chiamatelo come vi pare.

Ed ora, proprio nel bel mezzo della caduta dalla torre ha deciso di farsi viva, toc toc… Ci siete ancora?


Io si, come dice Vasco “Io sono ancora qui”.
Beh, è solo che per un momento mi ero persa.
Comunque, prima vi ripeto la frase dall’amica, poi ve la spiego.

“TU PROVACI SEMPRE A FARE UN PASSO PER USCIRE DALLA TUA COMFORT ZONE SE NON TI TROVI A TUO AGIO NON LO FAI PIÙ, MA SE MAGARI TI PIACE?”

Stavolta la frase non era rivolta a me, ma io, da cornuta tipo, ci ho ripensato per giorni.

Non è mica vero che il Caterpillar che si fa guidare dalle emozioni non abbia una propria Comfort Zone. È quella la sua zona di sicurezza, restare nelle emozioni che ha voglia di vivere e evitare le altre con molta accuratezza.
Sembra quando mia figlia viviseziona il porridge con le gocce di cacao per prendere solo il cioccolato, cacchio ne mancasse una!
Io sono così con la vita, accurata, chirurgica, selezionatrice di ciò che mi piace, chiamami scema, amico mio.
Si, oramai lo sappiamo tutti che tu hai il problema opposto, che hai decisamente più zavorre che palloncini attaccati addosso. O mi sbaglio?

E io stavolta ci ho provato ad andare contro le mie sensazioni, a fare ciò che il mio istinto, che di solito si sbaglia, mi diceva di non fare. Esatto, non è un’errore di digitazione, il mio istinto si sbaglia davvero il più delle volte, ma io gli concedo sempre un’altra Chance, differentemente da quello che faccio con gli esseri umani.

Come è andata?
Sta andando, diciamo così, gli effetti però li vedrò fra un po’ di tempo, alla fine, ammesso che ce ne sia una, di fine. Vedrò come è andata solo una volta che avrò superato il punto di non ritorno e forse è giusto così.
Perché non esiste un tornare indietro, ma solo un modo migliore per andare avanti, ovvero stando concentrati sul qui ed ora.
Quindi amico mio smettila con “E SE POI SUCCEDE CHE…” e soprattutto con “QUANDO È SUCCESSO CHE…” e comincia a vivere, please.
Si, si, ti vedo là col dito puntato a dire – e tu?
Parlo di me, stai tranquillo, e dove vuoi che me ne vada, proprio stavolta poi sono inchiodata al presente, che mi piaccia o meno.

“TU PROVACI SEMPRE A FARE UN PASSO PER USCIRE DALLA TUA COMFORT ZONE”

Vuoi sapere come lo faccio? Io non sono quella dei piccoli passetti, tu si, lo so bene, e chi se lo dimentica.
Ti aggiri di soppiatto tra famiglia, lavoro, amici e nelle relazioni con l’altro sesso, meglio non parlarne, va’.
Che tenero che sei, così puoi sempre tornare indietro senza che nessuno se ne accorga, che poi, alla fine, non vorrei deluderti Rambo, ma quando strisci nel tuo percorso ad ostacoli della vita c’è sempre uno sveglio che alla fine se ne accorge. Ma io no, come avrai ben capito io né striscio sul pavimento né, tantomeno, torno indietro.

Si, si, ti ho sentito col tuo “c’è sempre una prima volta”, copia uscita male del grillo parlante di Pinocchio.
Beh, diciamo che se lo facessi, se decidessi di tornare indietro, lo farei col botto, con una bella azione di Marketing per pubblicizzare l’evento sensazionale. Già mi immagino il titolo:
“Il Caterpillar ingrana la retromarcia”, sapessi che spasso!

Stavolta sono uscita dalla mia Comfort Zone mica con un piede, ma con tutto il corpo e altro che passetto, Dio Mio, sto facendo chilometri ogni giorno che passa.
Stavolta sto dicendo ciò che non vorrei mai dire o meglio, non dicendo tutto ciò che vorrei dire.
Stavolta sto facendo ciò che non vorrei fare ed evitando di fare ciò che vorrei.
Altro che uscita dalla zona di Comfort, qui sto camminando sui chiodi tipo fachiro.

“SE NON TI TROVI A TUO AGIO NON LO FAI PIÙ, MA SE MAGARI TI PIACE?”

Partiamo dal presupposto che in questo caso non mi piace, però forse devo aspettare un attimo per vedere il risultato. E cheppalle.
Pure qui, aspettare per me è come camminare sui carboni ardenti.
E aspettiamo va’, facciamola un’altra eccezione, visto che ho incominciato a ballare, si balla per bene e fino alla fine perché poi, comunque…

“SE NON TI TROVI A TUO AGIO NON LO FAI PIÚ”

Quello è poco ma sicuro, infatti la frase originale mica era rivolta a me.
Ma vogliamo parlare di te? Eh dai, almeno alla fine del post, stavolta ti ho cercato meno del solito, ritieniti fortunato.

Tira fuori la testa da sotto la sabbia e pensaci, tu com’è che ti comporti?
Si dice che l’istinto animale sia più sano del nostro umano, loro puntano alla sopravvivenza, loro, ma noi?
Cioè voi. Dico, cosa è andato storto in questa dannata evoluzione per voi umani?
Tu si, sto parlando di te. Perché diavolo continui a fare ciò che ti fa stare male, a restare dove ti senti frustrato, a camminare in quello schifoso sentiero di infelicità e insoddisfazione, perché?
Esci da lá maledizione, subito!!!

“SE MAGARI TI PIACE?”

Beh, esattamente l’opposto di ciò che ti dicevo prima, se mi piace io lo rifaccio, sicuro, che te lo dico a fare?
A dispetto delle conseguenze, dei sacrifici, della fatica immane che ci vorrà.
E anche qui siamo diversi io e te, perché a volte pure tu lo fai ma che diamine ti succede dopo?

Lo so io che succede.
Succede che sul tuo benessere ha la meglio la tua “gabbia etica”, il senso del “devo” e la tua morale che poi alla fine non è neppure la tua, già, esatto, è quella che ti hanno inculcato, non è certo farina del tuo sacco, caro mio.
Beh, sai che ti dico?
O quel “Io devo” lo trasformi in “Io voglio” o in ” Io ho deciso che” e prosegui in questa Follia ma con convinzione oppure questo tuo stile di vita sado-masochista ti farà affondare sempre più.

Che poi se il tuo affondare lentamente sia meglio o peggio del mio volare in alto per poi sfracellarmi sul pavimento è tutto da valutare.
Fammici pensare un poco… Uno, due, tre, VALUTATO.
Mi tengo il mio modo di vivere, quello del Caterpillar verso il burrone, sai però che divertimento durante il viaggio, prima dello schianto dico!

E anche io stavolta mi sono catapultata fuori dalla mia zona di “conforto”, andando contro istinti, emozioni, sentimenti, contro tutto sono andata, mannaggia a me e ora posso solo vedere come va, cercare di capire se ne è valsa la pena.

E tu che ci fai ancora là fermo come uno stoccafisso, e fallo questo cavolo di passetto!

“SE MAGARI TI PIACE?”

Lascia un commento